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Il progetto nasce originariamente come proposta espositiva per una mostra da allestire a Sala Dogana di Palazzo Ducale, a Genova.

Premesso che giocando di addizioni, sottrazioni e rivedendo la composizione sulle diverse pareti, la mostra è adattabile ed altre location, i criteri espositivi sono stati pensati, se pur non in maniera didascalica, per questa specifica sede.

 

Sala Dogana è composta da 3 zone ben distinte: un corridoio all'entrata, una piccola sala d'intramezzo e una grande area espositiva che si ricollega all'entrata/uscita della galleria.

Abbiamo quindi immaginato tre blocchi compositivi specifici, a creare un percorso stilisticamente coerente.

 

Il primo ostacolo da superare quando si realizza un progetto espositivo a più mani e composto da molti pezzi, è proprio riuscire a mantenerlo coerente: imporci uno schema stilistico da applicare nella realizzazione di ogni elaborato, sarebbe significato castrare parzialmente la libertà di entrambe, per cui abbiamo iniziato il progetto dandoci reciprocamente carta bianca,  ci siamo successivamente confrontate produzione alla mano, abbiamo aggiunto e levato dal lavoro di una e dell'altra e siamo arrivate ad un prodotto finito tecnicamente e concettualmente omogeneo, per quanto possibile per un percorso iconografico che racconta storie private sviscerando l'intimità di un lessico famigliare, che vive proprio perchè la nostra memoria sa essere così profondamente fotografica da poter parlare anche solo per immagini.

 

Per praticità abbiamo numerato i differenti blocchi fotografici destinati ad ogni specifica parete, realizzando i diversi agglomerati compositivi #1, #2, #3, #4 e #5 per l'installazione composta dai nostri rispettivi oggetti della memoria.

Criteri Espositivi.

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